Nel mercato immobiliare lombardo, l’attenzione si concentra sugli affitti a Milano, un argomento che ha dominato le discussioni nell’ultimo anno.
La questione centrale riguarda l’elevato costo degli affitti a Milano, che diventa sempre più inaccessibile per un numero crescente di cittadini.
Vari fattori hanno contribuito a questa situazione, tra cui il ruolo significativo degli affitti brevi, la cui importanza necessita di essere ridimensionata.
Affitti a Milano: una panoramica
Nel panorama degli affitti, secondo i dati forniti da Inside Airbnb, circa il 3% delle proprietà immobiliari di Milano è destinato agli affitti brevi.
Nel tempo, sono state avanzate diverse proposte istituzionali per affrontare la questione, come l’idea di riservare il 40% dei nuovi progetti edilizi di grandi dimensioni al social housing.
Le recenti restrizioni sugli affitti brevi e le modifiche alla cedolare secca hanno sollevato preoccupazioni riguardo un possibile aumento delle transazioni non dichiarate e una diminuzione dell’attrattiva di questa tipologia di contratto.
È importante sottolineare anche il problema degli alloggi vuoti, dovuto alla paura di incappare in inquilini morosi.
Tuttavia, soluzioni come la formula dell’affitto garantito di Spacest.com offrono una garanzia di pagamento mensile del canone, anche in caso di morosità.
Affitti a Milano: evoluzione delle locazioni e confronto con le compravendite
L’analisi dell’andamento degli affitti a Milano, focalizzata sul settore residenziale, rivela un costo medio di 22,90 euro al metro quadro al mese.
Per un appartamento di 70 metri quadri, ideale per una coppia, l’affitto mensile si aggira intorno ai 1600 euro. Questa cifra permetterebbe di coprire il rimborso di un mutuo trentennale per un immobile del valore di 350 mila euro.
Il confronto tra l’aumento degli affitti a Milano e quello dei prezzi di vendita degli immobili a Milano offre spunti di riflessione.
Gli affitti hanno registrato un incremento annuo del 10,7%, mentre i prezzi di vendita sono cresciuti dell’1,7%. Questi dati evidenziano la difficoltà di negoziare gli affitti.
I quartieri più costosi per gli affitti a Milano
Il centro storico di Milano si distingue per gli affitti più elevati, superando i 34 euro al metro quadro al mese, con un aumento del 16,9% rispetto all’anno precedente.
Zone come Brera e Via Montenapoleone hanno visto un incremento del 12,8%, con affitti che superano i 38 euro al metro quadro al mese.
Anche la zona di Città Studi ha registrato un notevole aumento annuo del 26,7%, con affitti superiori ai 35 euro al metro quadro al mese.
I quartieri più economici per gli affitti a Milano
Nonostante il vertiginoso aumento dei prezzi degli affitti a Milano, esistono tuttavia soluzioni più economiche in zone periferiche che, grazie alla capillare distribuzione del trasporto pubblico milanese, sono facilmente raggiungibili dal centro cittadino.
Alcune tra le zone più economiche per vivere a Milano e nel suo hinterland sono:
Affitti a Milano: confronto con Roma
Interessante è il confronto con Roma, dove i canoni di locazione attraggono un numero maggiore di persone rispetto a Milano.
Secondo Immobiliare.it, il 14% dei cercatori di casa si orienta verso la Capitale, prediligendo zone come Talenti, Nuovo Salario e Monte Sacro.
La vicinanza alla metropolitana rimane un criterio decisivo sia a Roma che a Milano, con Loreto che emerge come la zona più richiesta nella città meneghina.
In conclusione quindi l’indagine ha esplorato anche il budget massimo disponibile per chi cerca casa in affitto, stabilendo che la cifra si aggira intorno ai 1000 euro mensili, sia per Milano che per Roma.
La situazione degli affitti a Milano richiede un’attenzione particolare, considerando l’incremento dei costi e l’impatto sulle scelte abitative dei cittadini.
Le soluzioni proposte e le analisi di mercato offrono spunti per future strategie volte a rendere più accessibile il mercato degli affitti nella metropoli lombarda.